Tutto è iniziato a Matera, sette panchine, sette colori, un percorso esperienziale
Tutto è iniziato a Matera capitale della cultura 2019. Sette panchine, sette colori e sette parole per un percorso esperienziale. Il cammino delle panchine un progetto ideato dall’abruzzese, di Scanno, Caterina Schiappa che contiene un’esperienza emozionale, profonda, attività fisica, rapporto con la natura e soprattutto riflessioni sull’essere esseri umani. Un’iniziativa partita nel 2020, come flash mob digitale durante la quarantena, concretizzatasi nella prima edizione di Scanno, in provincia dell’Aquila, con l’obiettivo di recuperare il proprio ”io”, i rapporti con gli altri e la natura, dopo l’anno da confinamento domiciliare, procurato dalla pandemia da Covid 19.
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Tutto raccontato in un libro “Il passo della sosta”: il primo passo è la sosta, vissuta in maniera attiva e consapevole. Scrive l’autrice: “si può così imparare a liberare il proprio intuito e creatività per coltivare il proprio valore unico e concretizzare le proprie idee in 3 minuti al giorno, entrando in connessione con il proprio io e scoprendo il proprio proposito evolutivo, grazie alla nuova tecnica di meditazione creativa multidimensionale”. Questo l’obiettivo di Caterina Schiappa, fondatrice della Digital Bench, che nelle sue pagine, nate da una routine giornaliera durante la quarantena del 2020 racconta il suo cammino e le sue soste a partire da una panchina sul Lago di Scanno, a pochi giorni dalla scomparsa di suo padre, presenta la nuova tecnica di meditazione e raccoglie i 365 passi meditati nel corso di un anno, cominciando dalla quarantena del 2020, tratti da libri di vari autori che hanno esplorato temi quali crescita personale, neuroscienze, creatività, unicità, fisica quantistica. Ogni giorno viene scelto un passo per proporre riflessioni e riaccendere la scintilla della lettura e della scrittura, atti fondamentali per la nostra evoluzione e, soprattutto, per permettere agli altri di apprendere, ascoltare, ascoltarsi e cogliere un momento di leggerezza. Sono pagine in cui l’autrice entra nel dettaglio della pratica meditativa, ne svela i benefici e l’efficacia sperimentati durante un intero anno.
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Il libro può essere utilizzato in tre modi: nella sequenza in cui si presenta; aprendo le pagine senza una logica apparente e lasciandosi ispirare dal passo trovato; come guida ai primi passi individuali, a cui possono seguire altri passi, scelti personalmente dal lettore, mettendo in pratica la meditazione creativa multidimensionale e vivere la propria “esperienza ottimale”. Insomma un libro da leggere per ritrovare una propria unicità interiore. “Sostare camminando può sembrare un ossimoro, invece è ciò che realmente facciamo nella nostra vita – precisa Caterina Schiappa – il passo della sosta ha questo significato metaforico: ci incamminiamo verso una meta, stabilendo il nostro passo e regolando la nostra andatura secondo i bisogni individuali, per poi sostare quando ne sentiamo la necessità, per vivere la nostra esperienza ottimale e liberare così il nostro intuito e creatività, sprigionando la nostra unicità”.