L’evento iniziato a Piazza Matteotti, è proseguito in piazza Mulino fino in Piazza Vittorio Veneto
Il 2 Aprile si celebra in tutto il mondo la “Giornata della consapevolezza dell’autismo”, giornata che quest’anno assume particolare rilievo, soprattutto dopo un lungo periodo in cui il forzato isolamento ha aumentato le distanze anche a discapito dei più fragili. Istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale Delle Nazioni Unite, questa giornata viene celebrata per sensibilizzare e richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone con un disturbo dello spettro autistico (circa 1 persona su 100, con i maschi colpiti 3-4 volte più delle donne). In Italia una famiglia su 500mila e un bambino su 77, tra i 7 e i 9 anni, affrontano quotidianamente pesanti difficoltà legate a questo disturbo, che esordisce in età pediatrica ma che dura tutta la vita: infatti i bambini con autismo diventano ragazzi e ragazze, poi adulti e poi anziani ed hanno un’aspettativa di vita pari a quella di chiunque altro. “Oggi, sabato 2 aprile, molte città illuminano i propri palazzi di blu ricordando la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, istituita nel 2007 dall’assemblea generale dell’ONU. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute, si stima che in Italia 1 bambino su 77 (di età compresa tra i 7 e i 9 anni) abbia avuto diagnosi di autismo. Anche il comune di Matera ha appeso un drappo blu sul palazzo municipale per tale ricorrenza”. Si vede e si legge sulla pagina Facebook del Comune di Matera. Questa mattina a Matera, per celebrare la Giornata mondiale di “consapevolezza dell’autismo” sono arrivati anche i ragazzi e gli operatori del Centro di riabilitazione Padri Trinitari di Venosa e Bernalda. Gli ospiti sono stati accolti dall’assessore alle politiche sociali Valeria Piscopiello, l’assessore alla mobilità Michelangelo Ferrara e l’assessore al patrimonio, Maria Pistone. In centro sono stati proposti dei laboratori didattici-riabilitativi, quello di pedagogia teatrale, di fotografia e di pittura-mosaico, per testimoniare che è possibile ottenere dei risultati non solo con i ragazzi autistici in età evolutiva ma anche con quei ragazzi che oggi sono diventati ormai adulti. L’evento iniziato a Piazza Matteotti, è proseguito in piazza Mulino e in Piazza Vittorio Veneto, dove si è concluso con un partecipato flash mob. Hanno partecipato 24 assistiti dei Centri dei Padri Trinitari, 8 oss, 1 Animatore, 6 Educatori Professionali, 3 Terapisti della riabilitazione, 1 Infermiere,1 Medico e 2 Psicologi, personale logistico e numerosi volontari.
Lo spettacolo ha sfruttato le abilità manuali di ciascuno, in un processo di stimolazione sensoriale. Nelle prime quattro sequenze è stata raccontata la storia di un bambino nella sua ‘bolla’ che abita sulla luna e stringe in mano un colore rosso, come a dire: ‘ho il mezzo per comunicare ma non so usarlo’. Si vede poi una donna distante che abita sulla terra e che si rivelerà essere la sua mamma. Lei con il suo amore gli insegnerà a colorare e condividere la sua bolla. Le successive quattro immagini mettono in risalto il concetto di uguaglianza nella diversità.
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Allo spettacolo si è aggiunta una esposizione fotografica dei ragazzi nata dal progetto “ti scatterò una foto” del laboratorio di fotografia ed è stata realizzata un’estemporanea di pittura che ha coinvolto i ragazzi del laboratorio di mosaico, supportati dall’educatrice ed artista Irene Grieco e dalla collaborazione esterna dell’artista e maestro materano Eustachio Santochirico. Attraverso le immagini ogni ragazzo ha affermato la propria individualità e nella diversità, l’arte ancora una volta ha unito superando schemi e pregiudizi, nel nome dell’unicità. “Il valore e l’importanza di portare testimonianza di un fare, di un saper fare e di un saper essere, è l’occasione di trasmettere una verità che è quella derivata dall’ esperienza sul campo. È una esperienza che nasce, da oltre quarant’anni, nei nostri Centri di Riabilitazione di Bernalda e Venosa, a contatto con i nostri ospiti, a contattato con tutte quelle persone che chiedono aiuto e che seguiamo nel nostro lavoro. Portare testimonianza oggi è l’essere concreti per avvalorare ancora di più e con uno stile relazionale quello che è la preziosità, la specificità, l’unicità di ognuno- si legge nel comunicato che ha raccontato il progetto ed ha anticipato l’evento – La realizzazione di questo progetto ha visto la cooperazione tra le diverse figure professionali che operano all’interno dei nostri Centri, con un approccio globale, secondo il principio di riabilitazione multisettoriale e multidisciplinare, “Progetto Integrato”. Dal progetto integrato nasce uno spettacolo messo in scena da noi tutti, operatori e ragazzi ormai adulti, ospiti dei nostri Centri, la cui rappresentazione genera nuovi equilibri e permette alla persona di manifestarsi, di comunicare e di esprimersi in rapporto ludico con la realtà e di vivere le proprie emozioni.
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LABORATORI COINVOLTI NELL’EVENTO DI QUESTA MATTINA
Laboratorio pedagogico teatrale, come ausilio per la persona che ha difficoltà di linguaggio e che, in particolare, oltre a disordini espressivo-elocutori, presenta disarmonie nel dinamismo respiratorio che la mettono a volte in condizioni di esprimersi in modo confuso, ostacolando la pronuncia di fonemi e la formazione delle parole. In tale contesto la Fisioterapia, attraverso l’attività motoria, la danza e l’espressione corporea, assume un ruolo evidente sulla sintomatologia di soggetti con la sindrome dello spettro autistico, producendo effetti positivi su diverse aree del corpo deficitarie ed aiutano a tenere sotto controllo comportamenti inappropriati, scaricando le tensioni. Un ruolo rilevante è quello della Terapia Occupazionale che favorisce importanti interventi terapeutici utili per affrontare le abilità di vita sociale e funzionale necessarie per vivere una vita “indipendente”. Laboratorio di fotografia, che ha permesso con tecniche molto semplici e sempre nel rispetto dei tempi e delle sensibilità, di far emergere tutto ciò che i ragazzi hanno dentro, promuovendo la massima libertà di espressione e di creatività; la fotografia è stata in grado di creare un opportunità percettiva per esprimere le proprie emozioni, di sperimentare un senso di rilassamento, benessere e contatto con l’ambiente. Laboratorio mosaico-disegno, il quale ha utilizzato l’arte, come sublime metafora di grande e confortevole abbraccio di energia e di colore, per realizzare un pannello di 2,5 x 1,8 m con l’uso di colori acrilici.