La croce è la nostra buona visione: su questa terra, che tutti pensavamo come orto
Per alcuni si sta navigando lenti, per altri l’arca si è arenata, per molti ancora la speranza non basta più. Tra culture dominanti, pensieri marginali, gente lontana dall’intendere e pensiero unico, si avverte concretamente come l’avvenire tormenta i nostri pensieri, il presente è sfuggito e che restiamo legati soltanto all’ancora del nostro passato. Siamo più soli del solito e il nostro cuore, sempre duro e poco incline all’ammissione di verità, sta distruggendo la nostra essenza vera di essere nati con il dono di condividere. In un tempo lontano eravamo tutti uniti intorno al fuoco della speranza, ora di quel fuoco siamo stati indotti e autorizzati a buttarlo addosso a tutti coloro che non la pensano come la maggioranza. Un falso progresso ci ha spenti perché in tante occasioni ha indotto il nostro pensare libero a credere che la felicità fosse qui tra di noi in questa valle terrena, dimostrandosi invece di essere luogo di perdizione, di ingannevole distrazione per i nostri animi.
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In questo tempo grigio, oscuro, senza significato, la gente comune, vera, è diventata marginale rispetto a chi vuole continuare a dominarla con false verità e continue pubblicità fallaci. Così facendo la rabbia è aumentata, lo scontro tra gli ultimi si è fatto disumano facendoci diventare gente errante, in viaggio alla ricerca di qualcosa o di qualcuno che bene non conosciamo. Siamo diventati gente fuori dalla nostra stessa storia, di un’identità che tempo addietro appariva precisa e chiara, di cui ora i lineamenti principali appaiono offuscati. Cosa fare?. Ci chiediamo ormai senza ricevere risposte in questo tempo dove i vuoti d’aria si sono fatti più profondi. Vuoti di felicità dettate anche da false convinzioni che in ogni minuto della nostra quotidianità aprono buchi neri difficili da richiudere. Cosa fare, per cercare di vivere al meglio: dimenticare, distruggere la memoria, si fa finta di niente? Semplicemente ricostruire e recuperare il nostro tempo molto importante delle nostre vite.
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Poi bisogna riempirlo di cose essenziali cercando di impiegarlo con parsimonia utilizzando più rispetto, più attenzione con il dovuto silenzio dopo le parole vuote. Una voce chiara e forte che sappia arrivare al cuore vero della gente comune evitando di apparire saggi quando ancora l’età non è arrivata a giusta maturazione. Tutto questo avvolto dal coraggio e dalla fede, quella vera, silenziosa che aiuta a sopportare le fatiche e l’impegno quotidiano per rimettere in piedi il vessillo di una società dove si possa vivere nel segno e nella speranza della croce: una croce ricordata solo il giorno dovuto. La croce è la nostra buona visione perché genera la resurrezione su questa terra, che tutti pensavamo come orto, e che ha invece dimostrato di essere un deserto che avanza.
Buona Pasqua.