L’assessore Tiziana D’Oppido, è al lavoro da molti mesi con l’associazione “Maria Santissima della Bruna” per predisporre il delicato percorso di avvicinamento alla stesura del dossier di candidaturadella festa popolare della Madonna della Bruna a patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco con il coinvolgimento di cittadini, scuole, associazioni culturali e di tutti coloro che vorranno fornire un contributo di arricchimento all’importante documento di contenuti.
Nella prossima primavera partirà il primo step con la predisposizione del Piano di fattibilità, approfondimenti tecnico-scientifici e l’individuazione del partner di rete, come raccomandato dall’Unesco. Il percorso durerà circa due anni, ed ha nei suoi punti di forza la grande partecipazione e consapevolezza della comunità materana.
La festa della Madonna della Bruna, istituita da Papa Urbano VI nel 1389, è oggi tra le più affascinanti tradizioni popolari d’Italia. Il patrimonio culturale non è costituito solo da monumenti e collezioni di oggetti, ma anche tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati e la festa della Bruna rientra sicuramente tra queste.
“C’è già un interessante coinvolgimento dal basso – dichiara l’assessore Tiziana D’Oppido- e pensiamo di avere ottime chance di successo, visto che la città può fare affidamento su una comunità proattiva e collaborativa e visti l’altissimo grado di creatività e storicità che caratterizza la festa del 2 Luglio, che peraltro ha avuto negli anni pre Covid, ed anche nell’edizione 2022, un’enorme eco mediatica mondiale, grazie anche ai nostri sforzi comunicativi”.
L’Unesco ha tra i suoi obiettivi prioritari, l’attuazione di Misure per favorire la trasmissione del patrimonio culturale immateriale fra le generazioni; per questo nel 2003 ha adottato la “Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale”, ratificata dall’Italia nel 2007, nella quale è prevista una serie di procedure per l’identificazione, la documentazione, la preservazione, la protezione, la promozione e la valorizzazione del bene culturale immateriale, candidabile dunque a patto che rispetti determinati requisiti: essere trasmesso da generazione in generazione; costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in stretta correlazione con l’ambiente circostante e con la sua storia; permettere alle comunità, ai gruppi nonché alle singole persone di elaborare dinamicamente il senso di appartenenza sociale e culturale; promuovere il rispetto per le diversità culturali e per la creatività umana; diffondere l’osservanza del rispetto dei diritti umani e della sostenibilità dello sviluppo di ciascun paese. Tutte caratteristiche appartenenti alla festa della Bruna. “L’inserimento nel patrimonio immateriale dell’Unesco, rappresenta l’ulteriore trampolino di lancio promozionale e creativo della nostra festa. Vista l’importanza di questo progetto, nei mesi scorsi abbiamo avuto diversi contatti con il ministero dell’economia e finanze, ma anche con autorevoli esperti nazionali di demo-etno-antropologia, arte e tradizioni popolari. Siamo lieti che gli orientamenti della Pro loco e dei consiglieri della maggioranza e dell’opposizione, siano in sintonia con quelli dell’assessorato alla Cultura”.