Al Museo Maxxi di Roma celebrato il ricordo dei 70 anni dalla pubblicazione di “Civiltà delle Macchine”, rivista, ideata e diretta, dal 1953 al 1958, dal poeta-ingegnere lucano Leonardo Sinisgalli. Dal 2019, dopo 40 anniripubblicata da Fondazione Leonardo.L’incontro è stato introdotto dai saluti istituzionali del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha fatto pervenire il proprio messaggio ai presenti, dal presidente del Maxxi Alessandro Giuli, da Luciano Violante,presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, Luciano Carta, presidente della Fondazione Leonardo Spa e dall’amministratore delegato della Fondazione Leonardo Spa Alessandro Profumo. Presenti all’incontroanche il presidente e il direttore della Fondazione Sinisgalli, Mimmo Sammartino e Luigi Beneduci.Gli approfondimenti al tema sono stati del direttore della rivista “Civiltà delle Macchine” Marco Ferrante e, con una lectio magistralis, la docente e ricercatrice dell’Università di Oxford Mariarosaria Taddeo. Le conclusioni sono state affidate al presidente e il direttore della Fondazione Sinisgalli, Sammartino e Beneduci, i quali hanno espresso apprezzamento per le tante riflessioni fatte. il pensiero di Sinisgalli ha avviato un vero cambiamento nel mondo economico, dell’industria e della innovazione tecnologica come sottolineato dallo stesso direttore Beneduci:
“La sfida sinisgalliana, declinata al presente, resta quella di riuscire a tenere insieme sguardi e culture differenti, umanesimo, arti e tecnologia nel tempo della rivoluzione digitale, mettendone a valore le formidabili potenzialità, ma restando sempre vigili per assicurare il primato dell’etica, della creatività e della responsabilità dell’uomo sulla macchina e sulle logiche dettate dagli algoritmi”.
Pensiero condiviso anche da Mimmo Sammartino, presidente della Fondazione Sinisgalli:
“La stagione di un nuovo umanesimo digitale non può che partire da qui. Dal rifiuto di due atteggiamenti estremi e regressivi dinanzi alla potenza delle nuove tecnologie: l’atteggiamento luddistico e di aprioristico rifiuto e quello della idolatria, con una accettazione passiva e acritica dell’intelligenza artificiale”.