Il «meteorite di San Valentino», così ormai denominato è caduto a Matera, frammentato è stato rinvenuto sul balcone di una casa alla periferia di Matera, precisamente tra la contrada Rondinelle e Serra Paducci, su un immobile di proprietà della famiglia Losignore. Lo ha annunciato Prisma, l’ osservatorio che sorveglia le meteore e l’atmosfera che ora ha iniziato gli studi sui frammenti recuperati nel capoluogo lucano. La notizia è stata confermata anche dal consigliere comunale Gianfranco Losignore, il quale abita proprio nell’immobile interessato.
Il meteorite è caduto verticalmente al suolo con una velocità di circa 300 chilometri orari e gli esperti hanno affermato che i frammenti ritrovati appartengono ad un meteorite che si stima avesse una massa complessiva di circa 500 grammi. Evento significativo, perché i frammenti provenienti dallo spazio impattando sul balcone dell’immobile non hanno toccato il terreno, dunque restando incontaminati e preziosissimi per la ricerca scientifica. “I frammenti, ieri esaminati anche al fine di evincere anche una loro eventuale radioattività, saranno oggetto di studi approfonditi da parte di esperti, alcuni già nella giornata odierna in viaggio verso Matera, tra cui il Dott. Pratesi che arriverà nella giornata di oggi da Firenze – ci dichiara il consigliere Gianfranco Losignore – I nostri scienziati ricordano un episodio simile risalente al 2020 nella provincia di Modena, ma questa, ci hanno confermato ieri, è la prima volta che un frammento viene prelevato privo di contaminazione. Avendo impattato con una mattonella e i frammenti non essendo venuti a contatto con fango, terra o altri agenti contaminanti ha un valore maggiore per i ricercatori. I frammenti dopo la conferenza stampa di luendí, saranno trasferiti nei musei scientifici Inas di Napoli e Firenze insieme alla mattonella con cui il meteorite ha impattato e che ci hanno chiesto di poter prelevare. Avendo saputo che i frammenti hanno delle componenti ferrose, ad oggi alcune associazioni di appassionati, stanno cercando ulteriori parti del meteorite nei dintorni della proprietà con l’ausilio di metal detector, ma ad oggi tranne altri piccolissimi frammenti gli unici rilevanti rinvenuti restano quelli prelevati dal nostro terrazzo”.
Carmelo Falco dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inas) ha raccontato la straordinarietà di questo loro intervento e della capacità di aver fatto funzionare al meglio il sistema “Prisma”, una sorta di videosorveglianza su atmosfera e meteore, il quale ha in Puglia alcune camere che hanno potuto osservare perfettamente questo grosso evento. “Noi ci siamo inizialmente allarmati – ha dichiarato Falco – e attraverso le immagini di Prisma siamo riusciti a capire dove sarebbe potuto cadere esattamente il meteorite, ovvero alla periferia nord della città dei Sassi. Poi siamo entrati in contatto con Gianfranco e Pino Losignore, che sono stati molto gentili e disponibili consentendoci di recuperare i materiali in condizioni straordinariamente buone. Si tratta di frammenti che hanno impattato contro la loro casa non contaminandosi con il terreno, quindi dalle analisi e ricerche questo materiale ci darà informazioni incredibilmente accurate e straordinarie. E’ un ritrovamento estremamente raro, per cui in queste condizioni in Italia è forse la prima volta che avviene una cosa del genere, o quantomeno la seconda dopo Cavezzoli. Matera è in vetrina anche per questo evento, complimenti”.