Un piatto tipico della Basilicata che per tradizione si prepara nelle festività di Carnevale fino al martedì grasso è la rafanata: una ricca frittata che prende il suo nome dal rafano rusticano, ovvero il rizoma della pianta Armoracia Rusticana, una radice dal gusto fortemente balsamico e piccante, tipico della Basilicata.
Il rafano è un ingrediente essenziale della cucina lucana, perché poco costoso diffuso ma ricco di proprietà salutari ed una buona fonte di vitamine. In Basilicata é noto anche come “u tartuf’ d’i povr’ òmm”, ossia “il tartufo dei poveri.
La rafanata per il suo sapore inconfondibile sa farsi apprezzare da tutti, calda o a temperatura ambiente. Piatto unico della tradizione contadina, spesso servito da un contorno di stagione, è diffuso soprattutto tra l Val d’Agri e l’alta collina materana e si può realizzare cuocendola sia al forno che in padella o come vuole la tradizione, alla brace.
*Per chi non l’ha ancora provata ecco la ricetta tradizionale: *
4 uova
80g di pecorino
250g di patate lesse
80g di rafano
Olio di oliva quanto basta
Pepe quanto basta
Procedimento:
-Pulite il rafano e grattugiatelo
-In una ciotola capiente schiacciate le patate lesse ormai tiepide con una forchetta o uno schiacciapatate.
-Sbattete le uova e anche il rafano grattugiato e il pecorino insieme, aggiungete sale e pepe a piacere.
-In una padella antiaderente scaldate un filo d’olio e distribuitevi il composto. Fatelo dorare bene sul fondo, quando si staccherà dalle pareti sarà pronto per essere girata.
-Cotta su entrambi i lati, la rafanata quando sarà dorata sarà pronta.
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