Il 27 febbraio a Matera presso la Sala consiliare della Provincia, sono stati affrontati dal punto di vista legale e psico-socio-giuridicomolteplici aspetti legati alla piaga del bullismo e del cyberbullismo. Il centro italiano antiviolenza Athena, ha promosso un partecipatoseminario di formazione e di sensibilizzazione, nell’ambito del suo programma di attività annuale. Di grande spessore gli interventi di tutti gli esperti relatori e particolarmente preziose, le testimonianze e i lavori realizzati dai ragazzi che hanno partecipatoad un percorso formativo ed educativo di auto consapevolezza e inclusione.
Intervenuti il tenente dei carabinieri Gennaro Rogges, la dottoressa Marina Regina, Psicologa e Psicoterapeuta che ha trattato il tema “Vittime di Bullismo: casi e risoluzioni cliniche”, l’Avv. Anna Maria Carbone – che ha trattato l’argomento della “Protezione dati e cyberbullismo” e dell’Avv. Maria Teresa Tralli – che ha affrontato il tema “Cyberbullismo: conoscere per prevenire. Riflessioni giuridiche”.
Alla base dei fenomeni che generano episodi di bullismo e cyberbullismo è indubbio che vi sia una importante mancanza di capacità empatica verso il prossimo, una labile dote di tolleranza, di solidarietà e di rispetto verso l’altro – afferma Rosa Mastrosimone, presidente del Centro italiano Antiviolenza Athena – L’educazione affettiva e i valori legati al rispetto andrebbe coltivata prima di tutto in famiglia, in quanto primo nucleo educante, l’esempio che si trasferisce ai propri figli è fondamentale in ogni ambito ed anche chiaramente in questo. Occorre un recupero di ogni carenza valoriale partendo da una sana idea di prevenzione di tali manifestazioni. Questi incontri nascono per essere una fonte di ricchezza sociale – conclude – le occasioni di confronto contribuiscono a sensibilizzare ma anche a vedere le problematiche da molteplici punti di vista, al fine di offrire più canali di crescita e consapevolezza. Il ruolo dei genitori è fondamentale, i nostri approcci sono sempre sotto i riflettori per i nostri figli, è fondamentalmente in casa la chiaveper prevenire le devianze comportamentali che tanta sofferenza possono procurare o subire i nostri figli”.
“Quando parliamo di Bullismo e Cyberbullismo spesso i ragazzi faticano a comprendere il confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è –sottolinea l’Avv. Maria Teresa Tralli,relatrice nel corso dell’incontro– Manca la consapevolezza della antigiuridicità della condotta e manca la percezione delle conseguenze che procurano gli atti compiuti: non ci si domanda né se i propri comportamenti possano procurare sofferenza per la vittima, né in quale misura.
Il cyberbullismo è la manifestazione in rete del fenomeno del bullismo. Cosa alimenta questa moderna evoluzione di questa condotta?
Gli attori di questa condotta– ci racconta l’Avv.Tralli – sonoconvinti di riuscire a mantenere l’anonimato attraverso la rete e anche quando comprendono il disvalore delle loro azioni, o addirittura sanno che l’azione commessa potrà integrare un reato, sono erroneamente convinti di non essere individuabili e dunque perseguibili.
Una delle caratteristiche del Cyberbullismo, infatti, è l’illusione di offrire la possibilità di anonimato al soggetto attivo ma la realtà è che in rete siamo tutti un po’ come delle lumache e con la nostra ‘bava’ lasciamo sempre una traccia. Manca, inoltre, il contatto visivo e fisico con la vittima: questo riduce notevolmente i meccanismi inibitori perché non si riescono a cogliere gli effetti che insulti e vessazioni stanno procurando”.
Qual è l’obiettivo dunque di queste giornate di formazione?
L’obiettivo delle giornate di formazione in materia di bullismo e cyberbullismo, come quella organizzata a Matera dal centro italiano antiviolenza Athena, è quello di permettere ai ragazzi di conoscere tutti gli strumenti che hanno a disposizione prima e dopo aver subito questa condotta: cioè gli strumenti a disposizione per prevenire il fenomeno del cyberbullismo, e quelli da adottare per interrompere certe condotte e per riparare gli effetti negativi che hanno procurato.
La legge 71 del 2017 in materia di Cyberbullismo, infatti, non introduce un nuovo reato o nuove sanzioni penali: i reati riconducibili al fenomeno del cyberbullismo sono infatti già previsti nel nostro ordinamento giuridico ma introduce azioni preventive e riparative.
Grande partecipazione è stata riscontrata dai ragazzi delle scuole superiori intervenute all’evento con molteplici linguaggi, riuscendo a raccontare con estrema sensibilità il mondo del cyberbullismo: flash mob, video, danza, poesie, monologhi, sono stati gli strumenti attraverso cui sono riusciti a conoscere e a comunicare il disagio delle vittime. In ogni lavoro dei ragazzi è stata rappresentata l’importanza del dialogo e dell’affetto degli amici per superare certi momenti.