Sant’Angelo le Fratte è l’idea del turismo di ritorno. Un borgo, in provincia di Potenza, adagiato sul monte Carpineto, nella valle del Melandro, uno scrigno di arte circondato da una natura incontaminata. Dopo la distruzione causata dal sisma dell’Irpina nel 1980, il paese ha saputo tornare al suo antico splendore, abbellendo le case con murales che lo hanno reso famoso ben oltre i confini regionali e lo hanno inserito nella “Valle più dipinta d’Italia”, insieme a Satriano e Savoia di Lucania. Un borgo da sempre in movimento, pieno di iniziative con incontri culturali e non solo. Un’amministrazione comunale con in testa il sindaco Michele Laurino da tempo ha inventato un modo nuovo di viaggiare legato al fenomeno migratorio: gli emigranti e i loro discendenti tornare nelle terre d’origine per visitare le famiglie e i luoghi della propria infanzia. Riscoprire le bellezze paesaggistiche, architettoniche e artistiche di questo territorio, ma soprattutto ad avere nuovi cittadini figli di emigranti argentini residenti pronti a prendersi la cittadinanza italiana. Di qualche giorno il riconoscimento da parte del comune di Sant’Angelo Le fratte per una donna Argentina della cittadinanza perché figlia di un italiano. “Una grande emozione e soddisfazione”. Ha subito dichiarato il sindaco Michele Laurino. Qualche giorno prima era successo ad un altro cittadino argentino Francia Eduardo Angel di anni 67 in compagnia della moglie ricevere lo stesso riconoscimento. Un borgo con alcune cose da fare e vedere da subito: Murales, le cantine, il centro storico, la pinacoteca civica “Michele Antonio Saverio Cancro, assaggiare i prodotti tipici, una passeggiata al campo Venere, scattare una foto ricordo in Rue dei Fiori, regalarsi una cena dallo “Chef Narrante”, una gita alle Cascate di Vallone del Tuorno. Ma a tutte queste bellezze si assomma la difficolta di raggiungere questo luogo con tanta storia e tradizione:
“Abbiamo reso i nostri borghi bellissimi, non siamo noi sindaci a dirlo, ma è certificato dalle presenze turistiche. I turisti che vengono ci elogiano, ci apprezzano ci invidiano, però è pur vero poi chesi lamentano per accessibilità, per la viabilità che è pessima, le comunicazioni che non esistono. Abbiamo bisogno delle infrastrutture perché non è sufficiente solo essere belli come per il mio comune”.
Sant’Angelo Le Fratte un borgo in movimento, bello e attraente ma con il rischio dell’isolamento:
“E’ un problema vero di questa regione, non solo del Sud e in particolar modo di Sant’Angelo Le Fratte. Lo spopolamento è dovuto al lavoro ma anche all’isolamento per una regione tra le poche che non ha un’autostrada e delle ferrovie anche di alta velocità. Se continuiamo a non preoccuparci di questa causa principale che è l’isolamento, cercando di programmare e finanziare soprattutto con il Pnnr, un intervento sulle infrastrutture questa Regione morirà prima di quando pensiamo”.
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