È definita la scrittrice dallo sguardo curioso. Letizia Vicidomini, autrice salernitana (nata a Nocera Inferiore) di grande talento, è una donna dallo sguardo aperto, accogliente ma anche molto curiosa. Sempre gentile e disponibile, sa usare bene le parole utilizzando un tono emolliente che rende il suo linguaggio morbido tanto da destare curiosità e attenzione da parte dell’ascoltatore, ma anche del lettore. Sa guardare bene ciò che la circonda trasformandolo in una fonte di ispirazione perché proprio in quello sguardo si nota che niente le sfugge. Una scrittrice “vera”, pronta a cogliere dettagli trasformabili in storie. Come nel suo ultimo impegno letterario giallo “Dammi la vita. Partitura di sangue e note a Napoli”, edito da Mursia. Ben settantasette capitoli, racchiuse in duecento quarantatré pagine che include un bellissimo giallo potremo dire maturo dei suoi oltre sei racconti. Marlena Vichi è una musicista di successo, direttrice d’orchestra e docente presso il Conservatorio di Napoli. Sposata da diverso tempo con un suo ex maestro più grande di lei, non disdegna di allacciare relazioni discrete con alcuni dei suoi studenti. L’ultimo in ordine di tempo minaccia di rendere pubblica la loro storia, ma prima che possa portare alla luce il legame clandestino succede qualcosa di drammatico. Andrea Martino è un commissario in pensione, pronto a mettersi ancora al servizio della Polizia. Ci sono due storie ben raccontate che si sovrappongono e si muovono sullo scenario di una Napoli continuamente in bilico tra la bellezza e l’orrore, e quelle verità nascoste da tempo che finalmente vengono rivelate.Un libro da leggere di notte; nel silenzio di un cielo stellato i contorni si fanno ben definiti, le voci che si avvertono sono quelli dei protagonisti che trascinano il lettore, con forza, nel racconto, in un ambiente ricco di sorprese. Sono pagine che con leggerezza trascinano la curiosità verso il finale con giuste e inattese sorprese. Un giallo che riesce a suscitare con il giusto mestiere dell’autrice, quelle sane emozioni e meraviglie che solo una giallista ben armata dall’esperienza della scrittura, come Letizia Vicidomini, riesce a iniettare nella mente del lettore. Studiosa di Pirandello, Eduardo De Filippo in particolare del teatro nella sua essenza più profonda, Letizia Vicidomini riesce a far interpretare ai suoi protagonisti mirabilmente i ruoli che di volta in volta gli assegna. Insomma anche questa opera d’arte va segnalata al lettore perché un obolo venga speso quantomeno per una semplice devozione per un giallo e uno scritto veramente bello ed interessante e per una donna del nostro Sud.
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