Il mese di maggio è dedicato alla Madonna e in questo periodo vengono celebrate molte feste in suo onore. Una delle più sentite e partecipate è la festa della Madonna degli Angeli venerata come la Madonna del Pantano che si svolge in tre momenti diversi dell’anno: il lunedì di Pasqua, la prima domenica di maggio e l’8 settembre.
In un luogo isolato, circondato dai calanchi e dalla vegetazione, sorge il Santuario “Santa Maria degli Angeli” di San Giorgio Lucano (Mt), paese noto per il gioco della falce e per le sue grotte.
Don Rocco Natale, rettore e responsabile del Santuario, ci accoglie e ci guida alla scoperta delle tante curiosità legate alla storia millenaria dell’effigie della Madonna e della sua grotta mentre ammiriamo in tutta la sua bellezza questo luogo affascinante e misterioso restaurato negli anni 2004-2006.
La grotta in cui venne ritrovata l’effigie della Madonna ha origini antichissime, non databili. Priva di ornamenti, è un luogo di raccoglimento dove vivere un’esperienza mistica e religiosa. Le luci soffuse permettono di contemplare maggiormente la tela che raffigura la Madonna con il Bambino e gli Angeli (realizzata dal pittore Emilio Larocca). In fondo alla grotta del ritrovamento, in alto, è visibile una croce scavata nella parete mentre sulla sinistra c’è un collegamento diretto con la chiesa. Costruita intorno al 1650, la chiesa del Santuario venne ampliata circa un secolo dopo nello spazio antistante e, nonostante sia semplice e modesta, la sua bellezza riesce a colpire il visitatore che ne rimane incantato. Più tardi furono costruiti il campanile e lo stabile adiacente costituito da alcune stanze al piano terra e da altre due al primo piano. L’ulivo secolare, piantato sul piazzale del Santuario, contribuisce a rendere il luogo ancora più suggestivo.
Intorno agli anni Cinquanta, circolava un libretto manoscritto che un prete anonimo scrisse nel 1778 dal titolo “Storia dell’Antica Sacra Statua di Santa Maria degli Angioli del Pantano di Noia” e da una copia dattiloscritta Benito Carlomagno trasse le informazioni più interessanti per il suo libriccino intitolato “Storia della Statua della Madonna del Pantano”, edito nel 1962. Ulteriori notizie le ricavò dal libro conservato nell’archivio del Palazzo dei Sanseverino-Bisignano, residenti in Senise.
Nel 455, Genserico, re dei Vandali, vietò la venerazione delle immagini sacre e l’effigie della Madonna venne nascosta in una grotta in contrada Pantano. Quando cessarono le persecuzioni, i cristiani riportarono l’effigie nella chiesa di Noia (attuale Noepoli) la prima domenica del mese di maggio del 555. Il giorno seguente, però, l’effigie della Madonna sparì, per poi essere ritrovata e venerata nella sua precedente dimora, la grotta. L’iconoclastia del VII secolo impedì nuovamente ai cristiani la venerazione delle immagini sacre, per di più sopravvenne una pestilenza che colpì anche Senise e l’effigie della Madonna venne abbandonata e dimenticata per molti secoli. All’inizio del XII secolo, la Madonna si fece misteriosamente ritrovare avvolta in un’aureola celeste. Col passare del tempo, però, la devozione si indebolì e la grotta cadde di nuovo nell’oblio fino al mese di maggio del 1535 quando i cacciatori, inseguendo un gruppo di cervi e daini, arrivarono alla grotta dove trovarono l’effigie della Madonna circondata dagli Angeli (da allora venne chiamata la Madonna degli Angeli). La Curia Vescovile affidò ai sangiorgesi la cura della grotta, che per un lunghissimo tempo era stata dei noiesi e la fama di Maria Santissima si estese nelle province di Basilicata e di Calabria. Il 21 luglio 1901 l’antica e miracolosa statua di legno fu deturpata da un incendio, causato accidentalmente dal custode del Santuario che aveva lasciato dei ceri vicino al baldacchino. La statua fu poi ricostruita da uno scultore e un pittore di Napoli e riconsegnata il 6 settembre dello stesso anno, quando fu benedetta in piazza davanti a una folla di persone. L’8 settembre, in occasione della Natività di Maria Santissima, fu riportata al suo Santuario.
Un momento storico che rimarrà per sempre nel cuore dei fedeli della Madonna del Pantano è, sicuramente, la benedizione della statua impartita da Papa Francesco il 20 febbraio 2019, nella Sala Nervi in Vaticano.
Un ringraziamento particolare va a don Rocco Natale per averci svelato la bellissima storia dell’effigie della Madonna del Pantano e della sua grotta che, al di là della leggenda o delle leggende, ha nutrito la fede di tante generazioni.
Filomena Dattoli







1 commenti
Molto interessante. Sapevo di questo santuario e la devozione alla Madonna del pantano,ma non sapevo la storia. Grazie,appena ne avrò l’opportunità andrò a visitare