Basilicata sotto la lente del quotidiano economico –finanziario del Sole 24 Ore. Pochi cantieri aperti e molte difficolta da superare a partire dal numero dei dipendenti. In sintesi questo quello che emerge dal rapporto Sud a proposito di infrastrutture e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Strade colabrodo e ritardi nell’attuazione delle opere, punti focali dell’analisi su cui si sofferma il rapporto del quotidiano economico nazionale evidenziando come sono parecchie le opere in corso di progettazione e non ancora iniziate. I dati disponibili sul sito Open-Pnnr, piattaforma dedicata al Piano a cura della fondazione Open Polis per l’accesso alle informazioni pubbliche, evidenzia come la Basilicata sia beneficiaria di oltre tre miliardi di risorse, di cui 2,1 provenienti dal Pnnr e la restante parte 1,2 da altre risorse. Risorse da investire in oltre 2200 progetti (1498 nella provincia di Potenza, 787 nella provincia di Matera) che andranno ad interessare digitalizzazione(760 progetti), scuole e università (490 progetti), impresa e lavoro(151 progetti), cultura e turismo (solo 5 progetti), inclusione sociale (66 progetti), transizione ecologica (647), salute (solo 113 progetti), infrastrutture (solo53 progetti). Ma il quotidiano economico-finanziario si concentra molto sulla carente infrastrutturazione ponendo attenzione alle strade provinciali che rappresenta oltre l’80 per cento dell’intera rete regionale :313 strade in totale per 3500 chilometri, di cui 205 di competenza della Provincia di Potenza (2500 chilometri) e 108 chilometri di competenza della Provincia di Matera (1000 chilometri in gestione). Tanti le situazioni di emergenza messe in luce dal quotidiano economico: la frana di Aliano con l’interruzione della provinciale 47 che crea attualmente difficoltà ai lavorati del centro Oli di Tempa Rossa. In generale il rapporto Sud precisa che per dare una soluzione certa e concreta servirebbero ben 100 milioni di euro per mettere in sicurezza i tratti stradali, 15 volte la dotazione inserita nel bilancio regionale 2024/2025 aumentata di un più 6,5 milioni di euro per l’aggravarsi del dissesto idrogeologico.
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