Per aumentare la produzione di energia pulita entro il 2030, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha elaborato un Decreto che stabilisce i criteri per l’individuazione delle aree idonee all’installazione di fonti rinnovabili. Il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha anticipato le principali misure del Decreto. Il documento dovrebbe essere approvato prima della pausa estiva, ma molti ambientalisti e operatori del settore lo ritengono insufficiente e chiedono al Governo di modificarlo. La bozza del decreto, ancora sul tavolo della Conferenza delle Regioni, stabilisce un obiettivo nazionale di 80 GW di potenza aggiuntiva da fonti rinnovabili, necessari per raggiungere i target del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima(PNIEC) e dei provvedimenti europei Fit for 55 e RepowerEU. Pertanto, la Basilicata, che attualmente dispone di una capacità di 261 MW, deve incrementare la sua produzione di energia rinnovabile di quasi otto volte per contribuire agli obiettivi nazionali e raggiungere una potenza minima di 2076 MW entro sette anni. Per raggiungere gli obiettivi stabiliti, il decreto assegna alle Regioni il compito di scegliere le zone adatte a ospitare impianti eolici e fotovoltaici. Queste opere, pur essendo necessarie, sollevano dubbi sul loro impatto ambientale da parte dei territori. Infatti, gli impianti eolici e fotovoltaici presentano alcuni svantaggi: i primi possono alterare il paesaggio, il rumore e la biodiversità, i secondi possono occupare ampie aree di terreno (che potrebbero essere sottratte all’agricoltura) e usare materiali difficili da smaltire. Diversi gruppi politici, tra cui Basilicata Oltre, chiedono che la Regione non trascuri le sue meraviglie naturali e storiche nel perseguire la transizione energetica sostenibile.
Filomena Dattoli