“Il sistema politico che ha gestito e affossato la Basilicata, rimasto a bocca asciutta, tenta la restaurazione. Questo è il tema che riguarda ogni singolo lucano. Alle prossime regionali i lucani saranno ad un bivio, dovranno decidere se dare fiducia a chi faticosamente sta ricostruendo sulle macerie dei 100 fallimenti a cui ha portato il sistema di potere di centrosinistra, fatto di raccomandazioni, intrecci di potere che aprivano le porte agli amici e le chiudevano in faccia alle buone idee e alle persone capaci. Oppure restaurare quel sistema con i quattro o cinque baroni che lo gestivano. Nel cuore della tentata restaurazione sembrava incredibilmente fosse finita per essere protagonista la chiesa di Basilicata con i suoi più alti rappresentanti, i Vescovi.
Il vecchio sistema sembrava infatti aver chiuso il cerchio unendo vecchi dinosauri della politica, con imprenditori ed editori facoltosi e la chiesa. Per fortuna e finalmente, oggi, arriva una nota dei Vescovi che si smarcano da questo ruolo. “Chi dovesse in futuro scegliere di impegnarsi in prima persona nell’agone politico non dovrà in alcun modo strumentalizzate la Chiesa di Basilicata” così il comunicato di oggi. Un bel segnale per un territorio che si gioca una importantissima carta per il suo futuro, nel quale la chiesa è importante che svolga un ruolo politico neutrale, per assicurare a tutti di essere al fianco di tutti i lucani e non solo di quelli schierati per la restaurazione. Presto saremo sui palchi a raccontare in che modo quel sistema aveva ridotto in mutande la nostra terra e quante cose incredibili potremo finalmente fare liberando le migliori energie, persone e imprese della Basicata”. Lo afferma in una nota Alessandro Galella, assessore regionale all’agricoltura.
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