Il sardo Aurelio Sechi e la toscana Chiara Mercurio, in arte Chiara Emme sono i vincitori della XXVII edizione del Festival del Cabaret di Martina Franca. Per la giuria presieduta dal poeta catartico Flavio Oreglia, non ci sono stati dubbi. All’unanimità Aurelio Sechi, classe 1977, Sardo-Calabro musicista di professione e comico per vocazione, vince il premio come miglior cabarettista del Festival della Valle d’Itria. Gli fa da eco la fiorentina, genitori siciliani, Chiara Mercurio che si aggiudica, sempre all’unanimità, il premio della critica. Divulgatrice più che comica; fuori microfono, ci dice che la sua comicità più che fa ridere vuole far riflettere. Una comicità tratta dai suoi mille lavori precari spunto per raccontare storie ironiche nell’Italia del tempo liquido. Ma i veri protagonisti di questo ormai importante appuntamento con il buon sorriso fatto di ironia e della buona satira con critica più o meno mordace verso aspetti o personaggi tipici della vita contemporanea, sono stati due: Mauro Pulpito e l’ormai storico fotografo martinese, per tutti patrimonio dell’umanità, Benvenuto Messia. A solo 91anni di età, compiuti lo scorso maggio, con altrettanti anni di servizio è riuscito come nel suo ormai classico stile a fermare i tempi della bella serata festivaliera. Con il suo solito abbigliamento Rockabilly con bretelle e giacca casual accompagnata dalle solite cravatte ben colorate e scarpe da non trascurare è riuscito a raccontare con i suoi meravigliosi scatti attimi, momenti e silenzi di questa importante kermesse cittadina. Di Mauro Pulpito non è mai troppo quello che si dice e si pensa. È l’istituzione vera del Festival del Cabaret. L’anfitrione di casa, generoso e ospitale con molte gag al seguito servite agli ospiti al momento e con grande disinvoltura. È lui a fare molta ombra a Barbara Francesca Ovieni, parte femminile della conduzione, attualmente conduttrice del “Processo di Biscardi” e di “diretta Stadio” che a tratti pare inserita nei meccanismi dello spettacolo alterando momenti di sicurezza a quelli di incertezza. Ventuno presenze al Festival del Cabaret di Martina Franca, quelle del tarantino Mauro Pulpito, da incorniciare nelle pagine della storia della Valle d’Itria. Dal parterre parte la riflessione: Forse è tempo di pensare a nuovi momenti della presentazione e conduzione di questo spettacolo sempre in crescita. Tre serate tutte sold out, alcuni anche in piedi nella parte finale della serata. Applausi per il premio città di Martina Franca al pugliese, natio di Grumo Appula, attore, regista e sceneggiatore italiano, Sergio Rubini salito sul palco emozionando il pubblico con un suo racconto di storie vere del tempo passato della sua Puglia. Premio Sirio ad un altro talento pugliese: Renato Ciardo umorista barese, di Japigia che con i suoi racconti barese riesce sempre ad abbracciare tutti creando l’emozione del buon umore. Nella seconda serata si è respirato profumo di Basilicata quando sul palco sono saliti i bravissimi, Pietro Casella e Francesco Lattarulo in arte i “Senso D’Oppio”. Pietro Casella ha origine lucane, materane, il padre è di Rotondella. Oltre mezzanotte, alla consegna dei premi per i vincitori, il tocco di emozione più sentito da tutti. Il Patron dell’Associazione Sirio, Giovanni Tagliente annuncia il passaggio del testimone ai due figli Lorenzo e Alessandro che si impegneranno a continuare questa magica favola. Un momento di grande emozione con una lacrima trattenuta dallo stesso ideatore. Si gira pagina, ma la grande storia e l’infinito impegno non si dimentica mai.
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