Il bellissimo centro storico della città di Potenza ha fatto da sfondo per tre giorni, 7-8-9 settembre, alla prima edizione dell’evento “Stati Generali della Basilicata – Summer School”. Si tratta di un’importante iniziativa formativa, promossa da Fratelli d’Italia e destinata a giovani amministratori o a chi aspira a un ruolo dirigenziale nelle amministrazioni, che ha affrontato, con vari panel, le tematiche di rilancio della Basilicata. C’è bisogno di un cambiamento profondo e duraturo, che può essere realizzato solo con il contributo e l’energia delle nuove generazioni che si preparano per il futuro. Per questo è importante offrire loro una formazione adeguata. Ad introdurre i lavori della Summer School, il commissario provinciale di Fratelli d’Italia Potenza, Giuseppe Giuzio, definito durante l’evento “l’anima dell’organizzazione”. Grazie alla partecipazione di Ministri, Parlamentari, Assessori regionali e Dirigenti, l’evento è stato arricchito dalle loro valutazioni e osservazioni, che hanno fornito spunti interessanti e approfondimenti utili su temi di grande rilevanza.
La prima giornata di dibattiti ha evidenziato idee e riflessioni per rafforzare le reti imprenditoriali, mettendo in luce, tra le altre cose, la necessità per le imprese lucane di agire in un mercato regolato in modo chiaro e trasparente, per consentire agli imprenditori di operare con una visione a lungo termine. Tra le questioni più rilevanti emerse durante la giornata c’è stata quella della demografia e dei suoi effetti sul territorio. La Basilicata, come altre Regioni, è afflitta da un fenomeno di spopolamento costante e crescente da oltre vent’anni. Questo comporta delle ripercussioni evidenti soprattutto sui piccoli comuni lucani, che hanno dimensioni ridottissime e non offrono più prospettive ai loro giovani, costretti a cercare maggiori opportunità o servizi nei grandi centri o altrove.
Nella seconda giornata sono stati illustrati i valori della destra fondati su principi di fede cristiana; questi sono considerati più efficaci per costruire una società solida e coesa, in contrasto con una società frammentata che non offre sicurezza, né futuro. Uno dei valori importanti per il partito è la famiglia. Proprio su questo tema, che è strettamente collegato a quello della natalità, è intervenuta in collegamento diretto la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella.
L’aggiunta del termine natalità nella denominazione del Ministero è un segnale importante. Per molti anni si è ignorato il problema del calo demografico, che era evidente da tempo. Parlare di natalità sembrava fuori moda, perché la tendenza era quella di non avere figli o di scoraggiare le famiglie numerose. Nessuno si interessava di questo tema a livello politico. Il Governo Meloni, invece, lo ritiene un aspetto fondamentale. Per esempio, nel provvedimento che ha introdotto l’assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza, il criterio principale è stato proprio quello di considerare i figli e la povertà infantile. La famiglia è in crisi e la popolazione diminuisce. A tal proposito, sono state introdotte nuove misure per aiutare i genitori ad avere figli come l’implementazione dell’assegno unico, l’agevolazione per i mutui, la decontribuzione per l’assunzione dei giovani, la riduzione dell’IVA per i prodotti della prima infanzia, insomma molti provvedimenti che complessivamente arrivano a circa un miliardo e mezzo di euro. Nonostante le critiche, il Governo è unito su questo tema e continuerà a sostenere la famiglia con la prossima finanziaria.
Negli anni passati, per paura di mancanza di risorse, le nascite sono state limitate, come in Cina con la politica del figlio unico. Il controllo delle nascite ha fatto soffrire molte persone e ha creato problemi demografici in molte Nazioni. Per avere speranza, vitalità e innovazione, serve una politica che sostenga le famiglie e la natalità.
Altro argomento affrontato, oltre alle strategie da mettere in campo per una risoluzione dei problemi, è quello legato alla giustizia, in particolare al ddl Nordio che introduce importanti cambiamenti nel processo penale.
Nell’ultima delle tre importanti giornate c’è stato un confronto su altri temi importantissimi come la sanità, lo sport, l’agroalimentare e l’ambiente, il Pnrr e l’automotive.
Il capoluogo della regione ha ospitato il Ministro per gli Affari Europei, per le Politiche di Coesione e per il Pnrr Raffaele Fitto. La Basilicata punta allo sviluppo, ma deve risolvere i problemi di ritardi e incoerenze che hanno frenato il progresso. Intanto, sono stati conclusi due accordi sul Fondo di sviluppo e coesione (FSC), che diventeranno accordi di coesione nel nuovo decreto.
Due mesi fa la Commissione europea ha chiesto a tutti gli Stati membri di raccordare il Pnrr con la coesione per evitare situazioni di conflitto o di dipendenza con le diverse scelte. La Commissione europea ha approvato il Piano RePowerEU per affrontare la crisi energetica e ha chiesto agli Stati membri di adeguare i loro Piani Nazionali includendo un capitolo aggiuntivo dedicato al RePower Nazionale. I progetti del Pnrr devono seguire regole di ammissibilità e rendicontazione diverse da quelle nazionali. Per questo Il Governo Meloni suggerisce di usare altre fonti di finanziamento per alcuni interventi. È stato iniziato, a Bruxelles, il negoziato su questo tema e quando si raggiungerà un accordo verrà cambiata la fonte di finanziamento. Il Pnrr ha delle regole più rigide e dei tempi più stretti per realizzare i progetti, infatti, se tali progetti non sono portati a termine entro giugno 2026, i soldi vengono tolti. La programmazione europea della coesione, invece, ha delle regole più flessibili e dei tempi più lunghi. Questi argomenti vengono trascurati nel dibattito politico. Il Governo ha proposto il RePower, un piano che prevede investimenti per l’efficientamento energetico e la riduzione dei costi dell’energia che si basa su due pilastri: incentivi per le famiglie e le imprese a migliorare l’efficienza energetica delle loro abitazioni ed attività e finanziamenti ad hoc in collaborazione con le principali aziende del settore energetico italiano.
In collegamento diretto anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso con un intervento autorevole sull’automotive.
Il Ministro ha sempre seguito il caso di Stellantis, l’azienda che fa parte dell’industria automotive italiana. La Fiat si era già internazionalizzata con Marchionne ed egli chiese al Governo di tutelare la produzione e l’occupazione. Si batté anche per salvare Iveco dalla vendita. Il settore dell’auto è vitale. L’Italia si è sviluppata grazie alle auto, alle autostrade e all’energia di Enrico Mattei. La produzione di auto in Italia è in calo da vent’anni, a differenza degli altri Paesi. L’anno scorso sono state prodotte in Italia solo un terzo delle auto acquistate dagli italiani e l’80% degli incentivi sono andati ad auto straniere. L’obiettivo è quello di produrre un milione di auto in Italia, sostenendo la filiera e l’indotto automobilistico. A luglio, nello stabilimento di Melfi, è stato annunciato il quinto modello di auto e la prossima settimana verrà avviato il tavolo con Stellantis per definire il piano di lavoro. Il tavolo coinvolgerà il Governo, le Regioni, i Sindacati e l’Associazione Alsia. Inoltre, il tavolo stabilirà come invertire la tendenza negativa e raggiungere l’obiettivo del milione di auto nei prossimi anni.
Al termine del prestigioso meeting i ragazzi sono stati premiati con una pergamena.
Filomena Dattoli