Il sindaco di San Paolo Albanese, Mosè Antonio Troiano, ha condiviso sui suoi profili social la sua esperienza alla decima Conferenza Internazionale sui Geoparchi Globali dell’UNESCO 2023, che si è tenuta presso il Palazzo dei Congressi di Marrakech, in Marocco, dal 07 al 09 settembre scorso. Insieme a lui, c’erano anche due tecnici del Parco, l’ingegnere Egidio Calabrese e il geologo Luigi Bloise, che hanno illustrato, con una relazione le peculiarità geologiche e naturalistiche di questo territorio, che si estende tra la Basilicata e la Calabria e ospita una ricca biodiversità e un patrimonio culturale di inestimabile valore. Il Pollino è uno dei 177 geoparchi riconosciuti dall’UNESCO nel mondo e ha ottenuto la riconferma del suo status per altri quattro anni, grazie alla conservazione e alla valorizzazione delle sue risorse. Il Consiglio ha il potere decisionale “Un cartellino verde indica il rinnovo del riconoscimento a UNESCO Global Geopark per quattro anni, mentre un cartellino giallo limita questo periodo di rinnovo a due anni, al fine di dare al geoparco il tempo di affrontare le raccomandazioni del Consiglio. Delle 34 riconvalide in esame, il Consiglio ha concesso 29 cartellini verdi (tra cui il nostro Parco) e 5 cartellini gialli”.
Purtroppo, la conferenza è stata funestata da un tragico evento: il giorno 08/09 alle ore 23.13, un violento terremoto di magnitudo 6,8 ha scosso il Marocco, provocando circa 2.000 vittime e oltre 2.000 feriti, molti dei quali gravi. La scossa ha causato il crollo di alcuni edifici. Il sindaco e i due tecnici sono rimasti illesi, ma hanno vissuto momenti di grande paura e angoscia.
Sulla vicenda abbiamo sentito telefonicamente il sindaco Mosè Antonio Troiano:
“Questa è stata un’esperienza forte per me. Avevo solo visto e letto qualcosa sui terremoti, perché nel 1980 ero in Belgio quando ci fu il grande sisma del 23 novembre in Italia, mentre durante il sisma del 1998 ho sentito solo una piccola vibrazione, di poco conto. Questa volta, invece, la scossa è stata molto intensa ed è durata ben 30 secondi. Ero in un hotel a circa un chilometro dalle medine, ma la scossa si è avvertita ugualmente. L’hotel era di cemento armato e ha resistito alle vibrazioni, c’è stata solo qualche piccola crepa. Nonostante le difficoltà, la conferenza è proseguita fino alla sua conclusione e abbiamo pranzato in una struttura tenda creata appositamente, con altri 2000 delegati. Noi eravamo a Marrakech, a 60 chilometri dall’epicentro. Qui sono crollate alcune medine e palazzi fatiscenti del centro storico, causando 15 vittime. Ma la maggior parte dei danni si è verificata nei villaggi e nelle campagne sparse, dove ci sono stati più decessi. Domenica mattina ci siamo alzati all’alba e abbiamo preso il volo da Marrakech per Tolosa, dove abbiamo fatto scalo. Da lì siamo partiti per Napoli e ieri sera siamo rientrati nelle nostre case verso mezzanotte”.
Filomena Dattoli