Ieri Cersosimo ha ospitato il primo di una serie di eventi culturali “Le radici bizantine di Cersosimo”. Un viaggio nel tempo alla riscoperta di una civiltà antica, che ha lasciato tracce nelle sue chiese, nei suoi affreschi e nelle sue tradizioni, dove l’arte e la storia si intrecciano in un fascino senza fine.
Nel pomeriggio si è tenuto l’interessantissimo convegno storico sul convento di Cersosimo, un antico monastero bizantino venduto all’abbazia di Cava dei Tirreni e decaduto nel tempo. Diverse esperte dell’Università degli Studi della Basilicata hanno raccontato la sua storia e la sua importanza; Francesca Sogliani, professore ordinario di archeologia cristiana e medievale, Barbara Visentin, docente di storia dell’arte medievale, Lidia Mastrolorenzo e Brunella Gargiulo, ricercatrici.
Il loro lavoro ha permesso di approfondire la storia e la cultura di Cersosimo, evidenziando le testimonianze della presenza bizantina nel territorio. Tra gli approfondimenti più interessanti, si segnalano: lo studio della chiesa “Santissima Maria di Costantinopoli” e l’ipotesi che il palazzo comunale fosse in origine la sede del convento.
L’evento ha rafforzato l’identità del borgo, mettendo in luce il suo patrimonio artistico e storico, ma è stato anche un momento di studio e di scoperta, oltre che di coesione e di partecipazione per la comunità.
Alcuni abitanti del paese si sono impegnati a realizzare gli abiti dell’epoca bizantina e normanna, ricreando l’atmosfera di un tempo lontano. Tutto ciò ha rafforzato lo spirito di appartenenza e di collaborazione tra i cittadini, che hanno dimostrato che l’unione fa la forza.
In serata l’evento è proseguito nella parte vecchia del paese attraverso una rievocazione storica con tre quadri parlanti, basati sulle pergamene conservate a Cava dei Tirreni, che hanno raccontato la vita e le vicende del convento. Un’aria bizantina ha aleggiato in via Roma grazie alla musica, ai costumi e al mercatino con prodotti tipici dell’epoca, come il miele, la ricotta e il vino nelle anfore. Gli zampognari hanno suonato la musica tradizionale e hanno coinvolto tutti, giovani e anziani, a ballare la tarantella.
La serata si è conclusa con un menù bizantino che ha fatto assaporare il cibo di quel periodo.
I bizantini avevano delle abitudini alimentari molto particolari e sorprendenti. Per esempio, mettevano le uova in salamoia per conservarle più a lungo e le usavano come mezzo di pagamento per i signori della terra. Mangiavano anche purè di fave e pizza di pane con all’interno la carne e l’involucro a forma di pesce.
L’evento, che è stato organizzato dal Comune di Cersosimo per valorizzare le radici bizantine del suo paese, con il finanziamento della Regione per i Beni Intangibili, ha avuto un grande successo, nonostante il periodo insolito per questo tipo di iniziative.
La sindaca Domenica Paglia ha annunciato che ripeterà l’evento l’anno prossimo, in due periodi diversi, per soddisfare le richieste di partecipazione, esprimendo il suo desiderio di coinvolgere tutta la comunità, creando almeno 200 abiti dell’epoca bizantina e normanna. Una bellissima esperienza, molto partecipata, che ha valorizzato la cultura e la tradizione di Cersosimo.
Filomena Dattoli