La “Slittovia delle Dolomiti Lucane”. Sono iniziati lo scorso 20 ottobre e termineranno entro i 150 giorni. L’opera avrà un obiettivo principale: ampliare l’offerta turistica con la destagionalizzare l’offerta turistica del comprensorio. Costo dell’opera oltre 1,7 milioni euro, precisamente 1.773.671,59, risorse del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile PON/ PAC 2014/2020 – Infrastruttura e Reti. Un nuovo attrattore esperienziale con il fine di dare maggiore impulso economico e non solo al piccolo borgo dolomitico di Castelmezzano. A bassissimo impatto ambientale, la slittovia, collegherà la montagna del Paschiere con l’abitato in località San Marco. I dati tecnici prevedono una discesa di 750 metri e una risalita meccanizzata a motore elettrico, di 430 metri, una galleria di 36 metri lungo il percorso, una pendenza media della discesa del 24 per cento, una velocità massima raggiungibile di 40 chilometri orari. Costo dell’opera oltre un milione di euro che condizione climatiche permettendo i lavori dovrebbero concludersi per l’inizio della primavera prossima permettendo al periodo estivo di trovarsi a regime per i tanti turisti che affolleranno il territorio. Molta attesa ma anche soddisfazione da parte del sindaco di Castelmezzano Nicola Valluzzi:
L’opera sarà pronta nella primavera 2024. L’infrastruttura turistica sarà realizzata dalla società tedesca WIEGAND, aggiudicataria dell’appalto integrato, avrà una discesa di circa 800 mt, una risalita di 430 mt, un dislivello di 170 mt con partenza da quota 1051 mt e una galleria di 40 mt lungo il percorso. L’impianto di ultima generazione, sarà dotato delle più moderne tecnologie e di avanzati sistemi di sicurezza che consentiranno di raggiungere la velocità di 40 km/h.
Un’attesa che aprirà una stagione di ulteriori sfide per Castelmezzano.
Una nuova sfida ha avuto inizio. Un nuovo attrattore di ultima generazione per rafforzare l’offerta turistica di Castelmezzano e delle Dolomiti lucane, divenuti negli anni simbolo di speranza, rinascita e successo per le aree interne dell’Appennino italiano.
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