Il cane non può rappresentare solo un peluche da strapazzare o un soprammobile
Negli ultimi anni le condizioni di vita dei nostri amici animali sono cambiate e le attenzioni e la considerazione di cui godono è quasi pari a quella che viene data a qualsiasi altro familiare “a due zampe”. Ben vengano la benevolenza, la buona alimentazione e le ottime cure, ma c’è anche il rovescio della medaglia…. Proprio per la sua collaborazione con l’uomo e la sua vicinanza, il cane non può rappresentare solo un peluche da strapazzare o un soprammobile a cui dedicare pochi minuti al giorno per poi relegare alla solitudine di un appartamento. Il cane è un animale sociale e socievole quanto o più dell’uomo stesso, per cui richiede tempo, impegno, educazione e soprattutto partecipazione alle attività del suo gruppo famigliare. Per comunicare in modo sereno col nostro amico dobbiamo però conoscere e riconoscere delle differenze tra le specie che costituiscono la base di ogni interazione: ogni proprietario avrà sicuramente notato come il proprio cane comunichi per lo più tramite il linguaggio del corpo, i mezzi olfattivi e solo in minima parte tramite i vocalizzi, sia che si tratti di comunicazione con altri co-specifici che etero-specifici. Noi invece incentriamo la nostra comunicazione principalmente sul canale vocale, meno su quello posturale e in minima parte veniamo condizionati da quello olfattivo. Non tenendo conto di questo, molti definiscono la comunicazione col proprio animale come un percorso difficile, lamentandosi che questo non obbedisca magari asserendo che un cane intelligente fa quello che il proprietario gli dice; ma spesso la comunicazione avviene attraverso modalità tipicamente umane, che però per il nostro amico sono del tutto incomprensibili se non addirittura incoerenti. Tutto questo vuole essere da spunto di riflessione affinché quando si decide di adottare un cane lo si faccia solo in modo consapevole e coscienti dei suoi bisogni come specie, razza e singolo individuo. È necessario conoscere i fondamenti della comunicazione e dell’interazione col cane, ma soprattutto è importante prendere atto che voler bene ai nostri amici non necessariamente significa trattarli come bambini e pretendere comportamenti per loro innaturali, ma rispettarli riconoscendone i canali comunicativi, interpretando correttamente i comportamenti onde evitare fraintendimenti che possano deteriorare il nostro rapporto con lui. Prima di scegliere di prendere un cane sarebbe opportuno conoscerne le caratteristiche di specie e soggettive oltre ad essere predisposti a soddisfare una serie di bisogni primari (alimentazione, organizzazione dello spazio, attività fisica, cura e prevenzione) e bisogni etologici (relazioni sociali, integrazione). Riconoscere che l’adozione è una scelta libera che comunque cambia la vita, che richiede impegno di tempo e risorse economiche ma in cambio regala esperienze uniche ed indimenticabili. È importante riconoscere che non tutti i cani sono uguali indipendentemente dall’educazione che ricevono o dall’ambiente in cui vivono, scegliere un esemplare di una certa razza perché bello o “di moda” in quel momento, senza conoscerne le esigenze e le necessità non fa altro che creare delle aspettative che molto probabilmente verranno deluse nell’arco di pochissimo tempo….e il cane, ancora una volta, non ne ha alcuna colpa!.
Dr.ssa Tornese Francesca, Ambulatorio Veterinario Sant’Arcangelo (PZ) tel. 3421877145