Il M5S ha necessità di allearsi per governare, ma attenzione alle civiche
È Matteo Salvini il leader politico più votato in Basilicata. Chi l’avrebbe mai detto? Chi avrebbe potuto immaginare che il più contestato dei leader che hanno fatto visita alla nostra regione sarebbe risultato il più votato (con oltre 16 mila voti), che il nome che nelle piazze lucane i contestatori hanno avvicinato al fascismo, al razzismo e a quanto di peggio si possa dire a un politico fosse quello che i lucani hanno poi scritto più volte sulle schede elettorali?
Già in occasione delle elezioni regionali la sensazione era quella, considerando che nonostante tutto il leader leghista aveva sistematicamente vinto la guerra delle piazze. I suoi avversari avevano sperato nel vecchio adagio “piazze piene urne vuote”, ma non è stato così, chi era corso ad osannarlo nelle piazze lo aveva poi premiato nel segreto dell’urna. E questo nonostante la campagna dei #noinondimentichiamo e l’orgoglio meridionale di chi ricordava le sue passate offese nei confronti dei “terroni”.
Sta di fatto che la Lega ha confermato pari pari i voti delle regionali, che erano 55.393, con quelli delle europee che sono 55.453, con una manciata di voti in più. Numeri che fanno pensare a un dato consolidato.
Diversa è la situazione del M5S che, dopo la flessione delle regionali, torna ad essere il primo partito in Basilicata con 70.559 voti e il 29,67%, pur perdendo qualche punto percentuale rispetto alle politiche del 2018 che, con oltre il 32%, ne segnarono l’exploit. Numeri comunque importanti ma insufficienti a governare da soli.
[bt_quote style=”box” width=”0″]Qual è dunque il possibile scenario futuro per i due protagonisti della scena politica regionale? [/bt_quote]
Il centrodestra, unito con Lega, FI e FdI, conserva la percentuale delle regionali attestandosi al 41,11% seppur con una lieve flessione, mentre il centrosinistra fa registrare una situazione più complessa. Se al PD uno e trino, distinto nelle tre liste di Pittella, Lacorazza e Comunità Democratiche, la logica del marciare divisi aveva portato bene alle regionali con un buon 20,64%, le europee con la nuova formula del PD+Siamo Europei ha riservato un più modesto 17,37%, segno che quando si allenta la pressione clientelare i democrat vanno in affanno e diventano subalterni sul piano degli equilibri di governo.
Stessa considerazione va fatta per il M5S che appare ormai l’unica forza attorno alla quale si può costruire un’alternativa al centrodestra. Se a livello nazionale è il PD a condurre le danze con la ripresa che lo ha portato al 22,69% con oltre cinque punti in più sui grillini, nelle regioni del Mezzogiorno, che compongono la circoscrizione meridionale, sono proprio questi ultimi saldamente il primo partito con oltre il 29%. Hanno vinto anche in Puglia, Campania e Calabria, oltre che nella circoscrizione insulare. Numeri imponenti che non lasciano dubbi sui nuovi assetti. E se le europee sono state un referendum su Salvini dobbiamo concludere che tutti coloro che non hanno scelto il Capitano in questa tornata, votando i suoi diretti avversari e i suoi più agguerriti detrattori, sono contro di lui.
Ecco dunque la nuova geografia politica della nostra regione. Da una parte Salvini e i suoi alleati e dall’altra tutti coloro che gli sono contro. L’incognita rimane la tenuta del M5S di fronte a una eventuale alleanza con il PD che nella nostra Basilicata ha ancora il volto di coloro che i grillini hanno più duramente contestato. L’alternativa è la dispersione, che per le imminenti amministrative potrebbe trovare il detonatore nel civicismo, cioè nella scelta da parte del M5S di aprire i recinti delle alleanze con le liste civiche ma non con i partiti. Si sa bene che sotto le insegne civiche si nascondono le varie fazioni dei partiti che spesso, sotto simboli fantasiosi, nascondono le loro rese dei conti e le guerre interne.
Per il M5S sarebbe letale. Meglio un’alleanza politica, forse, con una chiara scelta di campo. Anche perché quasi dovunque i pentastellati potrebbero condurre le danze. Dunque, perché perdere l’occasione?