Ad oggi gli impianti hanno superato i trecento ettari e le prospettive sono più che positive
Il trend relativo alla coltivazione degli impianti corilicoli lucani è in forte ascesa ed ha superato i 300 ettari coltivati con la realizzazione della rete di impresa Basilicata in Guscio. Le prospettive di crescita all’orizzonte sono diverse e tutte positive, soprattutto se si considera che si sta parlando di un prodotto Igp tutto lucano, di qualità la cui trasformazione e commercializzazione può avvenire direttamente in Basilicata come avviene già in altre realtà italiane, creando così valore aggiunto al prodotto, incrementando anche i livelli occupazionali. Alla vigilia dell’evento relativo alla prima raccolta meccanizzata del nocciolo in Basilicata, La Cia-Agricoltori Basilicata dichiara: “Il Progetto Nocciola Italia, promosso dalla Ferrerò Halzelnut Company, la divisione interna del Gruppo Ferrero interamente dedicata alla nocciola, è diventato un “caso” dell’imprenditoria agricola lucana e meridionale che coglie l’opportunità dello stabilimento Ferrero di Balvano, una tra le realtà produttive più importanti del Gruppo alimentare italiano e della regione, per riconvertire il proprio sistema produttivo – sottolinea Nicola Figliuolo, dirigente Cia Potenza –
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Sono passati alcuni anni da quando i nostri associati hanno fatto da “pionieri” riconvertendo superficie a grano o piuttosto “terreni a riposo” in attività del settore corilicolo. Si tratta, ad esempio nel Melandro-Marmo-Platano, di aziende di 3-5 ettari che hanno voluto scommettere in un prodotto decisamente innovativo per la nostra regione. Una scommessa – aggiunge Figliuolo – da considerare comunque a medio-lungo termine che sta dando i primi risultati soddisfacenti anche se le aspettative dei nostri produttori sono legate al prezzo del prodotto. La nostra organizzazione presta molta attenzione al settore. Speriamo che il prezzo possa aumentare dall’attuale base rilevata di partenza, soprattutto considerata la concorrenza turca: il nostro prodotto è valutato solamente circa venti-venticinque euro in più al quintale della nocciola della Turchia e delle Georgia, non possiamo accettarlo, tenendo conto dei nostri costi di produzione, della qualità e della resa. Le aziende associate alla Cia inoltre sono disponibili ad essere affiancate dall’assistenza e consulenza tecnica del Gruppo Ferrerò per migliorare il prodotto e ogni aspetto di produzione”.
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L’accordo Ferrero – Basilicata – Ismea, favorisce il consolidamento di una efficiente filiera agroindustriale, realizzando azioni volte alla promozione di uno sviluppo sostenibile con l’obiettivo di generare la tracciabilità e sostenibilità delle produzioni, mette a disposizione dell’aggregazione le competenze di Ferrero nella scelta delle varietà più adatte e fornisce attività di consulenza alla struttura tecnica della rete. La Regione, dal canto suo, mediante il Programma di sviluppo rurale 2014-2020, è impegnata a contribuire a sostenere ed ad incentivare il comparto della nocciola, mentre Ismea a mettere a disposizione le proprie competenze nel settore anche nella fase di realizzazione del progetto tramite i propri strumenti istituzionali di sostegno anche economico-finanziari. Ferrero si rende disponibile a cooperare per lo sviluppo del progetto prevedendo la stipula di contratti di fornitura con gli agricoltori.