In una delle sue tante poesie “Laurenzana”, scrisse: “Qui sono nato. Qui ritornerò”. Cosi è stato. Alla sua morte, avvenuta nel lontano 1996, all’età di 67 anni, Michele Parrella, uno tra i più grandi poeti lucani venne sepolto proprio nel suo borgo natio, uno dei luoghi più antichi della Basilicata. Autore di numerosi libri, dal primo” Poesia e pietra di Lucania” del 1954, La piramide di Pietrisco nel 1981, l’ultimo “Piazza degli uomini” del 1995, Michele Parrella fu da molti definito, un pudico poeta del Sud, trai maggiori del Novecento meridionale e a pieno titolo entrò a far parte tra quelli della Basilicata insieme con Albino Pierro, Leonardo Sinisgalli e Rocco Scotellaro. Personaggio ecclettico, amante dell’arte e della poesia non si laureo mai (era iscritto alla facoltà di Medicina di Siena) vivendo solo d’arte e poesia. “Fu un intellettuale non organico” come lo definisce il suo amico Gaetano Fierro ex sindaco di Potenza, in un pamphlet dal titolo “Omaggio a Michele Parrella”. Trascorse la sua infanzia e adolescenza nel capoluogo lucano cercando di far rivivere i luoghi culturali di Potenza lavorando intensamente su quella che poi fu la sua poesia densa di dolenti richiami verso la sua terra di Basilicata struggenti echi d’amore universale come si avverte in “Lucania Persa”: “Terra mia gettata sopra il letto delle serve, la serva battuta e persa. La tua voce è dilaniata e persa”. Non dimenticando di leggere i versi di “Amaro cibo, amari giorni”: “Non ci salverà la morte ancora ci illuderà l’onda che s’innalza.”. Un poeta colloquiale e popolare lontano dal potersi definire ermetico, soprattutto politico: i suoi versi mai inficiati dai pensieri politici vari. Insomma, un uomo, un poeta libero a cui nessuno ha mai messo le briglie. Per questo nella sua Laurenzana, nella piazza centrale è incisa ai piedi del Monumento ai Caduti un suo nobile pensiero: “Per noi la Patria ha più vasti confini perché sappiamo cos’è una siepe”. Ora che a Laurenzana il Parco Letterario, il settimo in Basilicata, è stato intitolato proprio a Michele Parrella tutto sembra compiuto per ricordare un poeta autentico, pieno di grande passione, cantore dei sentimenti veri di questa nostra Basilicata.
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